Il libro parla della croce, il segno fondamentale della fede cristiana, contenuto centrale dell'annuncio evangelico e della riflessione teologica della Chiesa. La passione, la morte in croce e la resurrezione di Cristo rappresentano infatti il culmine delle Sacre Scritture annunciate dalla predicazione apostolica.
Cosa poteva significare la croce per i primi cristiani, che la consideravano non solo un simbolo sacro ma anche un oggetto di adorazione? Come nasce nella comunità giudeo-cristiana di Palestina il suo culto? Come si passò da un elemento reale alla sua rappresentazione simbolica? I crittogrammi che l'hanno rappresentata ebbero un posto di rilievo nella simbologia e nella liturgia del cristianesimo primitivo? Sono solo alcune domande cui l'autore dà documentata risposta.
L'indagine sulle origini del simbolo della croce si arricchisce nel percorso da Gerusalemme verso Roma – fenomeno che ha dato origine alla translatio Hierosolymae – tema al centro del dibattito attuale tra gli studiosi del cristianesimo antico
L'autore produce fonti, documenti letterari e attestazioni archeologiche che confutano la tesi centrale, sostenuta dalla maggioranza degli studiosi, secondo la quale la croce è divenuta il simbolo del cristianesimo a partire dell'avvento dell'imperatore Costantino (IV secolo). Per dimostrare, con linguaggio semplice e diretto, come essa era invece presente nella vita della Chiesa orientale e occidentale fin dai primi anni successivi alla morte di Gesù Cristo